La progettazione partecipata affonda le sue radici nel periodo che va tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo ad opera di Patrick Geddes. Nel suo "Cities in Evolution", Geddes teorizza uno strumento di risanamento e pianificazione della città e del territorio in maniera ecologica, generando matrici ove compaiono "luogo", "gente" e "lavoro". Inoltre sperimenterà diverse volte recuperi urbani partecipati.
La partecipazione esprime una volontà generale che si prefigge di attuare principi di giustizia ed equità sociale, i quali permettono di raggiungere importanti obiettivi in termini di qualità efficacia e rappresentatività della progettazione, soprattutto consentono che il piano sia sentito dalla comunità perché contiene le immagini che la comunità locale assegna ai luoghi di vita e di relazione.
Gli elementi che caratterizzano i processi di progettazione partecipata sono:
- la conoscenza locale nei suoi molteplici aspetti culturali ed economici; essa rappresenta il perno dell'analisi territoriale e sociale sviluppata nei progetti di produzione sociale di città e del territorio. Gli abitanti non sono più soggetti passivi, essi divengono soggetti attivi nella progettazione che attraverso una conoscenza specifica dei luoghi e dei problemi, producono un sostanziale salto qualitativo;
- l'ascolto critico, il continuo scambio tra i diversi soggetti del processo progettuale delinea in modo netto i reali fabbisogni, esplicita i desideri inespressi;
- la partecipazione è un laboratorio creativo di comunicazione efficace;
- infine i bambini possono essere protagonisti diretti delle nuove esperienze di partecipazione.
Un nuovo approccio alla progettazione urbana, fa assumere ai bambini un ruolo determinante, in quanto portatori di idee, esperienze ed esigenze diverse, fino ad oggi mai ascoltate, potenzialmente molto creative e garanti di una migliore qualità della vita anche per gli adulti. In tale processo diventa fondamentale il rapporto periodico fra bambini, cittadini, associazioni e Amministrazione al fine di realizzare un progetto davvero condiviso.
Il coinvolgimento delle scuole è quindi di fondamentale importanza!
Carlo Gibiino
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