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giovedì 28 agosto 2014

Un bar dove si respira aria pulita

Disegnato da Penda-designhouse, a Beijing, il sistema modulare è pensato per poter essere applicato ad altri bar, basandosi sull'idea di creare spazi dove poter respirare aria pulita nella zona metropolitana altamente inquinata della Cina, i progettisti hanno incorporato piante che purificano l'aria ed erbe aromatiche che si sposano con l'odore del caffè. Il bar è pensato, non solo per accogliere persone che sono alla ricerca della qualità del caffè, ma anche per godere di questa oasi verde nel cuore di una città particolarmente inquinata. I vasi in legno, sono sorretti da una struttura in acciaio, tipicamente usata nel cemento armato. I progettisti ripropongono questo concetto, saldando le barre di acciaio in cornici cubiche, creando moduli che possono essere riconfigurati per dividere gli spazi in modi differenti. Il risultato è uno spazio flessibile che separa l'area "open" del bar, dall'accogliente area relax, ed incorpora la zona dei servizi.Le piante di diverse specie (edera, vite, falangi ecc...), ognuna con modi e tempi di crescita differente, sono incoraggiate a coprire gradualmente la struttura in acciaio a griglia, la quale incorpora l'illuminazione e le mensole piene di libri. L'intonaco è lasciato grezzo e colorato di nero opaco, rifinito da divani in pelle, superfici in legno delle mensole, e altri complementi d'arredo. L'unica nota di  colore presente, è data dalle piante, e da qualche sedia di Jean Prouve, in versione rossa, sparpagliata per il locale. 










lunedì 25 agosto 2014

Ostuni: la Casa della Musica, un esempio di riqualificazione urbana


Il progetto della Casa della Musica di Ostuni (BR), degli arkitetti flore & venezia con Angelo Cariulo, è risultato vincitore nel 2014 del Premio In/Arch-ANCE Puglia nella categoria Riqualificazione Edilizia e/o Urbana. Il progetto è stato finanziato dal programma della Regione Puglia denominato Bollenti Spiriti. Si tratta di una iniziativa tendente a favorire la riappropriazione di spazi in disuso e di proprietà pubblica da parte delle nuove generazioni.Questo progetto, commissionato dal Comune di Ostuni, prevede il riutilizzo e la progettazione di una parte del convento dei frati Cappuccini che nei secoli ha ospitato il carcere e la caserma dei vigili del fuoco, fino a ridursi a mero deposito.Il progetto ha previsto la riorganizzazione urbana di un tessuto sedimentato e divenuto, a dispetto della sua collocazione urbana, marginale.

La Casa della Musica si apre alla città, non più carcere o caserma, caratterizzati da muri alti che rendevano impenetrabile lo spazio, ma perimetro e quinta di una piccola piazza, agorà, luogo di scambio per la cultura giovanile.Nella biblioteca stretta e lunga, coperta da volta a botte, vengono riaperte le bucature ad arco che negli anni, a seconda degli usi, venivano tamponate e modificate.
Si ripropone così il passo irregolare di un’architettura non progettata, auto-costruita, di un’architettura al margine, cheproprio per questo va tenuta in massima considerazione.