Il movimento inglese Arts and Craft, che inizia con la Casa Rossa di
William Morris (1859), il rinnovamento americano e la scuola di Chicago, l’Art
Nouveau in Belgio con Victor Horta(1893), che si estende fino alla secessione
viennese, s’intreccia con l’esperienza solitaria di Gaudì, e con il neoromanico
di Berlage, infine il protorazionalismo di Beherens, Garnier, Perret e Loos,
costituiscono le diverse sfaccettature da cui derivano i creatori del
linguaggio moderno, alla ricerca di uno stile, che avrebbe dovuto
rappresentarne l’intera epoca. Tutti eccezionali pensatori e progettisti,
purtroppo però con molta confusione, e ognuno con molta indipendenza l’uno
dall’altro.
Dopo di loro, Le Corbusier, Mies, Mendelshon, Aalto, Gropius, Wright,
fino a Gerhy, hanno raccolto l’istanza e perseguito l’obiettivo.
Oggi siamo noi che dobbiamo continuare a cercare un linguaggio unitario
che ci possa rappresentare, come architetti e come cittadini.
L’architettura è ovunque, sarebbe bello viverla!!
Carlo Gibiino - Presidente
Giovanni Santagati - Vice Presidente
Salvatore Di Vincenzo - Segretario
Serena Mastrosimone - Tesoriere
Antonio Cupani - Consigliere
Giuseppe Garrasi - Consigliere
Luigi Picone - Consigliere
Mirko Giannone - Consigliere
Carlo Gibiino - Presidente
Giovanni Santagati - Vice Presidente
Salvatore Di Vincenzo - Segretario
Serena Mastrosimone - Tesoriere
Antonio Cupani - Consigliere
Giuseppe Garrasi - Consigliere
Luigi Picone - Consigliere
Mirko Giannone - Consigliere
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