Ai giorni d'oggi è abbastanza
diffusa la teoria di come gli edifici e l'ambiente circostante possa avere un
effetto emozionale sugli individui, attraverso l'uso di luci e colori si
possono trasmettere un senso di pace o viceversa di ansia, eppure sembra che
abbiamo dimenticato come l'architettura possa avere un effetto positivo su di
noi e per questo possiamo dare la colpa ad alcune delle eccessive dichiarazioni
fatte su di essa. Pensiamo a Leon Battista Alberti, che nel 1400 dichiarò che
l'equilibrio delle forme classiche avrebbero potuto cambiare gli invasori
barbari in cittadini civilizzati. Ovviamente si pensa che Leon Battista possa
essere perdonato perché egli viveva in un passato molto lontano e diverso dalla
nostra realtà, ma cosa dovremmo pensare riguardo le dichiarazioni di Frank
Lloyd Wright che disse che la buona architettura potrebbe salvare gli USA dalla
corruzione? Queste e altre affermazioni apparentemente senza senso ci hanno
fatto dimenticare una cosa molto importante: l'architettura può dare effetti
positivi a livello psicologico. Il tema diventa rilevante quando, circa otto
anni fa, un gruppo di ricercatori Britannici trovò uno dei collegamenti
essenziali tra architettura, urbanistica e cittadini. Apparentemente una
passeggiata di 10 minuti lungo una delle più importanti e trafficate strade di
Londra, portano pazienti psicotici in uno stato mentale peggiore, certo non
dovrebbe farci meraviglia. L'architetto australiano Jan Golembiweski,
ricercatore presso l'Università di Sidney ha condotto studi su come l'ambiente
circostante influenzi la salute mentale, ha verificato come un ambiente
positivo possa influire positivamente sulla salute mentale. In uno dei suoi
studi afferma che le persone con problemi psicologici reagiscono in maniera
peggiore in ambienti brutti. L'impatto dell'architettura è maggiore quanto è
maggiore la scala di riferimento, afferma Robert Moses, urbanista e architetto
che opera a New York dal 1930, il quale ha progettato edifici, strade, ponti e
parchi, oltre alle qualità estetiche ritiene importante anche l'esclusione di
mezzi di trasporto quali automobili. Inoltre l'architettura può influenzare
l'umore delle persone così come anche i colori, per cui colori chiari
influiscono sulla positività e sulla felicità, il giallo e il verde sono
rassicuranti, il rosso è stimolante. Come vediamo la progettazione di una città
può essere un potente strumento di controllo e discriminazione. La psicologia
dell'architettura viene usata ogni giorno nella progettazione di negozi, hotel,
casinò e giardini. Il design viene oggi utilizzato per influenzare l'individuo
dopo avere osservato il suo comportamento nei luoghi pubblici. Viene infatti
usato nei negozi, centri commerciali ecc...per sistemare specchi, prodotti,
immagini e quant’altro.
L'ambiente e l'architettura hanno
influenze fondamentali nel formare la nostra identità, i nostri pensieri e le
nostre emozioni. Ugualmente, l'uomo è l'essere umano che più di ogni altro può
modificare l'ambiente per adattarlo ai propri scopi attraverso cambiamenti del
territorio e scelte architettoniche. Del resto lo stesso Jung sosteneva che la
casa, per come ce la immaginiamo, possiede una valenza intrapsichica e
rappresenta un delicato simbolo attraverso il quale l'inconscio tesse la
propria sintassi nei sogni. E in quanto luogo in cui l'uomo si rapporta e vive
con le superfici e con gli oggetti di cui si è circondato per rappresentare il
proprio mondo d'espressione non verbale, la casa costituisce un esempio
privilegiato di «chiave di volta» del mondo emozionale di chi la abita, nonché
un anello di congiunzione tra gli assunti teorici dell'architettura e quelli
della psicoanalisi.
Negli ultimi decenni sono
scaturiti specifici gruppi di ricerca e scuole come quella di Chicago che, a
partire dagli anni Cinquanta, ha intrapreso studi sistematici sulla città e sui
cambiamenti indotti sull’atteggiamento dei propri cittadini, gli studi di
Newman su come, determinati spazi urbani, favoriscano devianze quali la
criminalità per cui, un’attenta progettazione, può incidere positivamente sulla
riduzione del senso di insicurezza e vulnerabilità.
Carlo Gibiino
Nessun commento:
Posta un commento