Nel decreto "del fare", approvato sabato notte da Palazzo Chigi, rientra un pacchetto cospicuo di semplificazioni amministrative per imprese e cittadini. Si tratta di una prima fase di sburocratizzazione.
La fase "2" sarà completata con un ddl che approderà al Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo.
Le semplificazioni approvate riguardano diversi campi in primis l'edilizia. Gli interventi coinvolgono anche la sicurezza sul lavoro. In particolare alcune novità dovrebbero riguardare la compilazione del Duvri, mentre per le attività a minor rischio è prevista l'abolizione di adempimenti giudicati gravosi ma non utili per la tutela della sicurezza sul lavoro. Le semplificazioni - secondo quanto anticipato in conferenza stampa da Gianpiero D'Alia, ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - investiranno anche il campo, già rivoluzionato con la Scia, della prevenzione incendi. Il Consiglio dei ministri ha assunto anche l'impegno per rivedere gli incentivi per la produzione di energia elettrica, proseguendo il percorso di differenziazione delle fonti e di valorizzazione delle energie rinnovabili.
Indennizzo per i ritardi nei procedimenti amministrativi
In particolare viene approvato un provvedimento rivoluzionario: viene fissato un indennizzo per ritardi nei procedimenti amministrativi. Si tratta di una misura che responsabilizza gli uffici della pubblica amministrazione. In caso di ritardo nella conclusione della procedura, scatterà un risarcimento pari a 50 euro al giorno fino a un massimo di 2.000 euro. Se non liquidata, la somma potrà essere chiesta al giudice amministrativo con una procedura semplificata. La misura per ora è solo sperimentale, vale esclusivamente per procedimenti riguardanti l'attività d'impresa. Ma verrà monitorata per un anno e se gli esiti potranno dirsi positivi, sarà allargata a tutti i cittadini.
Semplificazioni in materia edilizia
Eliminato il silenzio-rifiuto per il permesso di costruire
Si attende la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, ma dalle prime indiscrezioni apparse tra i media, sembrerebbe che il decreto riprenda un provvedimento che era stato introdotto nel ddl Semplificazioni approvato lo scorso ottobre dal Governo Monti, poi abbandonato in Parlamento.Nel caso di permesso di costruire richiesto su immobili soggetti a vincolo ambientale paesaggistico o culturale, il ddl proponeva di eliminare il silenzio-rifiuto. Se così fosse anche per il decreto appena approvato, in caso di diniego da parte
della amministrazione cui compete la tutela di un vincolo e quando il provvedimento finale del dirigente o del responsabile d'ufficio non sarà adottato entro i termini previsti, non potrà formarsi il silenzio-rifiuto. L'amministrazione dovrà necessariamente dare risposta al cittadino, attraverso un provvedimento espresso (d'altronde come già stabilito dalla legge 241/1990).
La SCIA, ampliamento del campo di azione e semplificazione
Viene ampliato il campo d'azione della Scia. L'intervento di demolizione e ricostruzione che rispetta il volume originario, ma non la sagoma, potrà essere effettuato attraverso la presentazione di una Scia al posto del permesso di costruire. Inoltre, l'interessato che presenterà una Scia allo sportello unico, potrà richiedere allo stesso di provvedere all'acquisizione di tutti gli atti di assenso necessari all'intervento edilizio.
Certificato di agibilità
Il certificato di agibilità viene semplificato. Potrà essere richiesto anche per singoli edifici, singole porzioni della costruzione o singole unità immobiliari purché funzionalmente autonomi. Ciò varrà solo nel caso in cui siano già state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria.
Per approfondire: comunicato stampa consiglio dei ministri n.9 del 15 Giugno 2013
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