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lunedì 23 settembre 2013

Pubblicato il Regolamento per la formazione obbligatoria degli architetti

Il Regolamento per l'aggiornamento continuo obbligatorio approvato dal Consiglio nazionale degli architetti, è stato pubblicato nel Bollettino ufficiale del ministero di Giustizia.La formazione obbligatoria partirà dal prossimo anno. Il primo periodo di valutazione dell'aggiornamento sarà dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016. In quest'arco di tempo gli architetti dovranno maturare 60 crediti formativi (un credito corrisponde ad un'ora di formazione), con un minimo di 10 crediti ogni anno. Quattro crediti all'anno dovranno essere riservati alle materie "deontologia" e "compensi professionali". Materie, queste, riservate in via esclusiva al CNAPPC e agli Ordini provinciali.Nei successivi trienni di riferimento, i crediti da accumulare saranno 90, con un minimo di 20 crediti annuali, di cui 4 dedicati a "deontologia" e "compensi professionali".Sarà inoltre istituito il "Curriculum Individuale della Formazione", consultabile online attraverso i sistemi operativi informatici predisposti dal CNAPPC e nel quale saranno registrati i crediti maturati da ogni iscritto.
I corsi valevoli per l'obbligo di formazione possono già essere organizzati dagli Ordini, i relativi crediti saranno validi dal prossimo anno ed andranno a sommarsi a quelli accumulati nel triennio 2014/2016.

mercoledì 4 settembre 2013

Pagamenti elettronici e professionisti: all'obbligo di munirsi di POS non seguono sanzioni

La legge Sviluppo 2.0 dello scorso anno obbliga i professionisti ad accettare pagamenti con carte di debito. Dal 1° gennaio 2014 bisognerà dotarsi di POS (Point of sale) per consentire ad eventuali clienti che lo richiedessero, di poter pagare la parcella con bancomat. Meglio aspettare il decreto di attuazione prima di iniziare ad allarmarsi ed installare un lettore. La legge, durante l'iter di conversione, aveva aggiunto ai bancomat anche le carte di pagamento, ovvero le carte di credito e le prepagate, ma nella versione definitiva, approdata in Gazzetta Ufficiale, sono state cancellate. In definitiva, esiste per ora l'obbligo di accettare i soli bancomat. E' il professionista a decidere se far passare nel proprio lettore anche le carte di credito. La discriminazione tra carta e bancomat è spiegata nella relazione illustrativa che accompagnava il testo di legge: non si è voluto - è scritto - «porre oneri troppo gravosi in termini di commissioni».
Meglio, però, non affrettarsi ad installare un POS e non allarmarsi. I motivi sono due e riguardano alcuni aspetti della legge. A questi va aggiunto - e non è da trascurare - il costo del servizio e dell'installazione del terminale, senza cui non è possibile "leggere" il bancomat e  trasferire l'importo dell'incasso sul conto corrente. Gli oneri includono: i costi di installazione, di attivazione (per alcune banche la loro somma arriva a circa 250,00 euro), il canone mensile (che varia a seconda del modello di POS prescelto - intorno ai 20 euro per quelli fissi) e in più le commissioni calcolate in percentuale dell'importo della transazione.
Quanto alla legge, innanzitutto non è prevista alcuna sanzione per chi non si dota del POS e quindi non è in grado di accettare pagamenti con il bancomat. Altro punto riguarda i decreti interministeriali. Il testo demanda l'attuazione della disposizione ad un decreto emanato dal ministero dello Sviluppo economico di concerto con il ministero dell'Economia, il quale, oltre a stabilire eventuali importi minimi, modalità e termini, anche in relazione ai soggetti interessati, può disporre l'obbligo di accettare ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili, come i nuovi sistemi incorporati negli smartphone.
Scopo della legge - si legge nella relazione illustrativa - è «diffondere l?utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento» e «contrastare l?uso del contante, e di conseguenza l?evasione fiscale». Ma c'è da obiettare che comunque i professionisti non ne farebbero un largo uso e sopra ai mille euro già c'è l'obbligo di utilizzo di un sistema tracciabile, inoltre bisogna fare i conti con i limiti mensili e giornalieri di bancomat e carte, spesso più bassi rispetto al valore della prestazione di un professionista.