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lunedì 3 febbraio 2014

Criteri ambientali minimi per l'illuminazione pubblica, opportunità per i progettisti

Il ministero dell'Ambiente ha emanato un decreto che aggiorna i Criteri ambientali minimi (Cam) di apparecchi di illuminazione e lampade destinati all'illuminazione pubblica e di cui le stazioni appaltanti devono tener conto nell'indire un appalto di forniture che sia "verde". Il decreto contiene soprattutto un'altra importante novità: definisce i requisiti che il progettista illuminotecnico deve avere per la partecipazione ad appalti di progettazione di impianti di illuminazione pubblica che possano essere considerati rispettosi dell'ambiente.Il decreto aggiorna i requisiti fissati per lampade a scarica o a Led e per apparecchi di illuminazione, si tratta di criteri minimi che le stazioni appaltanti devono utilizzare per realizzare appalti "verdi". Criteri che servono a favorire una illuminazione indirizzata al risparmio energetico. L'individuazione dei Cam per gli apparecchi e le lampade destinati all'illuminazione pubblica era già avvenuta con decreto del 2011 (Dm 22 febbraio 2011), con il provvedimento emanato si è voluto aggiornare i criteri minimi alla luce dell'evoluzione tecnologica e normativa.I Cam sono parte integrante delle politiche ambientali cosiddette di Green Public Procurement (Gpp), il cui intento è favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale. Politiche, fortemente caldeggiate dalla Commissione Europea che già nel 2003 invitava gli stati membri ad adottare dei Piani d'azione nazionali sul GPP per assicurarne la massima diffusione. Accogliendo le indicazioni dell'Europa, l'Italia ha adottato il "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione" (Pan Gpp) nel 2008, di cui il decreto appena emanato è parte integrante.Rispetto alla versione precedente, il decreto aggiunge interessanti innovazioni, includendo nelle Gpp anche gli affidamenti di servizi di progettazione. Vengono dunque fissati i Criteri minimi ambientali che le stazioni appaltanti devono utilizzare per realizzare incarichi di progettazione "verdi", stabilendo, al contempo, che entro il 2014 il 50% del totale degli appalti pubblici nel settore dell'illuminazione pubblica deve essere "verde" e quindi rispettare precisi requisiti fissati dallo stesso decreto.

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