Ormai è deciso: scatta l'aumento dell'aliquota ordinaria dell'Iva che passa dal 21 al 22 per cento. Con la paralisi dell'attività di Governo, il decreto legge, già pronto per sterilizzare l'aumento dell'Iva, non è stato varato. Così come già programmato dalla legge di Stabilità 2012 (legge 228/2012), l'incremento ci sarà. Al rinvio di 3 mesi deciso a giugno con il decreto Iva-Lavoro, non ne seguirà un altro. Tutte le fatture dei professionisti con data successiva al 1° ottobre 2013 dovranno riportare l'Iva al 22% (se previsto dal proprio regime). Alcuni dubbi potrebbero sorgere per le operazioni effettuate a cavallo di questa data. La regola generale è semplice: far riferimento alla data di emissione della fattura. Se la fattura è emessa prima del 1° ottobre, anche se non è stata ancora pagata, si applica l'aliquota in vigore al momento della fatturazione (Iva al 21%). Nessuna sanzione per fatture sbagliate che riportano erroneamente l'Iva al 21%. L'importante è regolarizzare le fatture emesse e i corrispettivi annotati in modo non corretto effettuando la variazione in aumento. Questa operazione non comporterà alcuna sanzione se la maggior imposta legata all'aumento dell'Iva sarà versata entro il 27 dicembre 2013 per la liquidazione mensile (periodo di fatturazione: ottobre-novembre) ed entro il 16 marzo 2014 per la liquidazione mensile (periodo di fatturazione: dicembre) e trimestrale. Il versamento dell'Iva a debito sarà incrementato degli interessi eventualmente dovuti.
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