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martedì 28 gennaio 2014

Obbligo di PoS, per i professionisti anche l'uso di canali telematici.

È in Gazzetta ufficiale il decreto che disciplina l'uso di moneta elettronica per i pagamenti di prestazioni professionali, emanato dal ministero dello Sviluppo economico di concerto con il ministero dell'Economia. Con l'entrata in vigore, scatta l'obbligo di accettare carte di debito se l'importo del pagamento supera la soglia di 30 euro. Il decreto, inoltre, sembrerebbe aprire all'utilizzo di tecnologie alternative che potrebbero sostituire il PoS. Il decreto entra in vigore dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta (il 28 marzo) e prevede due fasi di attuazione. In una prima fase, che va dall'entrata in vigore del decreto al 30 giugno 2014, l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito varrà solo per esercenti (imprese e professionisti) che nel 2012 abbiano fatturato non meno di 200mila euro. Dopodiché, con la seconda fase, successiva al 30 giugno 2014, saranno fissati i criteri di adeguamento all'obbligo anche per tutti gli altri professionisti ed imprese. Entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto appena pubblicato, dovrà essere infatti predisposto un secondo decreto con il quale potranno essere individuate nuove soglie e nuovi limiti di fatturato. Il provvedimento della seconda fase potrà anche disporre l'estensione degli obblighi ad ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili. Sembra che l'accettazione di moneta elettronica potrebbe avvenire anche tramite canali telematici. Lo si evince dalla definizione di esercente, quale «beneficiario, impresa o professionista, di un pagamento abilitato all'accettazione di carte di pagamento anche attraverso canali telematici». L'obbligo, quindi, di accettare pagamenti elettronici, potrebbe non coincidere con l'obbligo di munirsi di Pos. Sembrerebbe che un qualsiasi altro mezzo alternativo, come una postazione internet, potrebbe essere sufficiente.

lunedì 20 gennaio 2014

Svelato il padiglione degli Emirati ad Expo 2015 firmato Foster + Partners

È stato svelato, in diretta web da Abu Dhabi, il progetto per il Padiglione degli Emirati Arabi all'Expo di Milano 2015 firmato dall'architetto inglese Norman Foster e dal suo team. A illustrarne il progetto, Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 SpA, gli architetti dello studio Norman Foster + Partners e il commissario generale del padiglione degli EAU Salem Al Ameri. La conferenza stampa è avvenuta via web attraverso la piattaforma expo2015uae.com.
Tema conduttore dello spazio espositivo è lo slogan "Food for Thought" (cibo per la mente) insieme alla narrazione della storia del Paese. «Abbiamo dovuto progettare pensando sia alle condizioni di Milano sia a quelle di Abu Dhabi - ha spiegato Gerard Evenden, l'architetto direttore del progetto e partner senior presso Foster + Partners - È stata una sfida architettonica fantastica! Il nostro obiettivo non era solamente quello di creare un edificio-icona, ma di costruire uno spazio che fosse parte integrante sia della nostra storia sia del tema. Tutto quello che abbiamo fatto è connesso agli EAU e ai loro sforzi per raggiungere soluzioni sostenibili. Abbiamo attinto dal paesaggio naturale, dall'architettura locale come dalle progettazioni moderne,
a loro volta influenzate dalle forme tradizionali. Un giardino sul tetto ci consentirà di rifornire il ristorante e saranno utilizzate diverse soluzioni per l'energia pulita».
Il Padiglione occupa una zona centrale dell'Expo con accesso dal Decumano, uno dei principali assi di comunicazione del sito. Dall'esterno i visitatori sono attratti da una sorta di ingresso ad un canyon, un vestibolo definito da pareti ondulate alte 12 metri. La configurazione è ispirata ai tradizionali principi di pianificazione urbanistica delle antiche città del deserto e alle loro strade strette e ombreggiate. La serie di onde parallele attraversa il sito per 140 metri, dando unitarietà di immagine allo spazio pur utilizzando un linguaggio formale dinamico, che evoca le creste e la consistenza delle dune di sabbia. Per trasmettere la specificità del luogo le pareti riproducono le diverse sfumature di colore presenti nel deserto degli Emirati. I pannelli che compongono le pareti sono supportati da un telaio metallico per essere facilmente smontati. Il Padiglione, infatti, terminata l'Esposizione, diventerà una delle principali attrazioni di Abu Dhabi e sarà ospitato nella sede dell'azienda per l'energia rinnovabile Masdar.
Una rampa conduce dolcemente verso l'ingresso dell'auditorium. Lungo questo percorso sono rappresentati in forma digitale gli acquedotti tradizionalmente utilizzati per l'irrigazione in agricoltura, mentre dispositivi di realtà aumentata coinvolgeranno nella conoscenza della storia degli Emirati. Il moderno auditorium è contenuto invece in un cilindro posizionato al centro del sito.
Il padiglione risponde al tema dell'Expo (Nutrire il pianeta) attraverso una varietà di punti di ristoro. Alla fine del "sentiero di visita" si raggiunge un'oasi verde con una caffetteria a piano terra, un ristorante al primo piano ed una terrazza panoramica in cima. Il paesaggio attorno al padiglione e nelle aree pubbliche è progettato per evocare la flora degli Emirati Arabi.

martedì 14 gennaio 2014

Ape - attestato di prestazione energetica, quando è obbligatorio redigerlo

Il Consiglio Nazionale del Notariato pubblica nuovi chiarimenti sull'attestato di prestazione energetica. Il Notariato fa luce su aspetti poco chiari introdotti dal decreto "Destinazione Italia" e evidenzia alcune incongruenze.Il
decreto "Destinazione Italia" ha trasformato la nullità degli atti, quale sanzione per la violazione dell'obbligo di allegazione, in sanzione amministrativa. Ma non solo. Il nuovo decreto ha anche riformato le regole di allegazione e dotazione dell'attestato.Con le novità introdotte, ora, in caso di compravendita, di trasferimento oneroso di immobili e per nuovi contratti di locazione di edifici o di singole unità immobiliari soggetti a registrazione, vi è l'obbligo di consegna dell'attestato energetico e l'obbligo di informativa.L'attestato va poi allegato agli atti in caso di compravendita e di trasferimento oneroso di immobili, e di contratti di nuova locazione che riguardano interi edifici. Restano esclusi dall'obbligo di allegazione sia i nuovi contratti di locazione di singole unità immobiliari che quelli non soggetti a registrazione. Rientrano in quest'ultima categoria - chiariscono dal Notariato - «solo i contratti che non superano i 30 giorni complessivi nell'anno».
Cosa comportano gli obblighi di consegna e di informativa
La consegna dell'attestato all'inquilino o all'acquirente può essere omessa solo per i contratti di locazione non soggetti a registrazione e per quelli che non possono considerarsi nuove locazioni, come ad esempio le proroghe, le cessioni di contratto e i subentri.Secondo il Notariato, infatti, la consegna dell'Ape è obbligatoria anche per i contratti di locazione di singole unità immobiliari soggetti a registrazione. Anche se questi contratti sono esclusi dall'obbligo di allegazione, vi è infatti l'obbligo di inserire una clausola in cui l'inquilino dichiara di aver ricevuto la documentazione riguardante la prestazione energetica dell'edificio, compreso l'Ape. E' questo l'obbligo di informativa, che riguarda anche gli atti di compravendita, di trasferimento di immobili a titolo oneroso e i contratti di locazione di edifici. Queste informazioni, secondo il Consiglio del notariato, non devono essere generiche, ma desumibili direttamente dall'Ape.
Obbligo di allegazione
Rientrano nell'obbligo: gli atti di compravendita e di trasferimento oneroso di immobili e i contratti di nuova locazione di interi edifici. Ne sono esclusi, invece, i contratti di nuova locazione di singole unità immobiliari e gli atti traslativi a titolo gratuito.
Quando bisogna redigere l'Ape: obbligo di dotazione
Già all'avvio delle trattative il proprietario deve rendere disponibile l'Ape al potenziale locatario o acquirente. Ciò deve avvenire in caso di vendita, di trasferimento oneroso o gratuito di immobili e di nuove locazioni.
L'obbligo deriva dall'art. 6 comma 2 del D.Lgs. 192/2005 che il decreto "Destinazione Italia" non ha modificato. La disposizione - evidenzia il Notariato - non è coordinata con le novità introdotte dal decreto. Da una parte, infatti, per effetto del comma 2, vi è l'obbligo di dotazione dell'Ape per i trasferimenti a titolo gratuito, dall'altra, per effetto delle nuove modifiche, per questi contratti non vi sono più gli obblighi di allegazione, di informativa e di consegna. «E' lecito chiedersi - si legge nelle considerazioni del Consiglio del Notariato - quale senso abbia imporre la dotazione dell'attestato se poi non è prevista né l'allegazione né la dichiarazione di informativa».

Per approfondire: Consiglio Nazionale del Notariato, il Decreto "Destinazione Italia"

sabato 4 gennaio 2014

Arriva la tessera elettronica europea. Nuova direttiva sulle qualifiche professionali

Approvata in via definitiva la nuova direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali. Il Consiglio europeo ha dato il via libera alle modifiche della direttiva 2005/36/Ce. Il testo attende la pubblicazione nella Gazzetta europea. Dopodiché, dalla data di entrata in vigore, tempo due anni a ciascuno stato per recepirla nel proprio ordinamento.Il lavoro di modifica si inserisce in un programma messo a punto per facilitare la mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione. Duplice l'obiettivo: rilanciare il mercato e far fronte ad una domanda crescente di forza lavoro qualificata.
Una tessera elettronica per la mobilità
Nodo centrale delle modifiche alla direttiva 2005/36/Ce sulle qualifiche professionali, è l'introduzione di una tessera elettronica. Il professionista potrà servirsene per accelerare il riconoscimento della propria qualifica in uno stato membro. Si tratta di una sorta di certificato elettronico che attesterà il possesso dei requisiti professionali necessari per fornire occasionalmente servizi in uno stato membro. La carta servirà anche per il riconoscimento della qualifica di chi vuole stabilirsi in un altro paese della Ue.
Le tessere saranno rilasciate su richiesta dell'interessato. Il paese di origine completerà tutte le fasi preparatorie aprendo un fascicolo personale del richiedente, mentre lo stato ospitante rilascerà la tessera. Il processo permetterà di concludere l'iter di riconoscimento già nel paese di origine senza fare domanda nello stato ospitante come accade attualmente. Un risparmio di tempo, dunque.