Un emendamento al decreto "del fare", presentato in Commissione alla Camera, potrebbe far slittare l'obbligo di assicurazione per i professionisti al 15 agosto 2014.Ad anticiparlo è Edilizia e territorio. L'emendamento, infatti, non è stato ancora pubblicato tra quelli approvati nel sito della Camera. Affinché la novità diventi definitiva, bisognerà attendere l'approvazione dell'emendamento e la fine dell'iter di conversione. L'obbligo per il professionista di stipulare una assicurazione RC professionale, era stato prorogato al 15 agosto 2013 dalla Riforma delle professioni (DPR 137/2012), ma se l'emendamento dovesse essere confermato, ci sarà ancora più di un anno di tempo. Nell'emendamento sono contenuti anche i criteri a cui devono attenersi le convenzioni attivate dai consigli nazionali e dagli enti previdenziali. Viene sancito l'obbligo da parte delle compagnie di assicurare il professionista che lo richiede.
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domenica 28 luglio 2013
martedì 16 luglio 2013
Aggiornamento professionale obbligatorio. Pronto il Regolamento, si parte dal 2014
Il Consiglio Nazionale degli Architetti ha approvato il Regolamento per l'aggiornamento obbligatorio. Il testo ha già ottenuto il parere ministeriale e a breve sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale del ministero della Giustizia. Il testo definitivo è già disponibile, divulgato dall'Ordine degli architetti di Torino. Andrà in vigore dal 1° gennaio 2014, ma da sub
ito - in via sperimentale - gli Ordini potranno attivare eventi formativi, i cui crediti potranno essere computati tra quelli da accumulare nel 2014.Il Regolamento non sarà l'unico documento a definire la formazione continua, le modalità applicative sono affidate ad un secondo testo: delle linee guida in fase di ultimazione.90 crediti nel triennio con uno sconto per il triennio 2014/2016. Il periodo di riferimento per l'aggiornamento è un triennio. Nel triennio, che per gli architetti già iscritti inizia dal 1° gennaio 2014, altrimenti dall'anno successivo a quello di prima iscrizione, bisognerà acquisire 90 crediti formativi (ogni credito equivale ad 1 ora di formazione). I crediti dovranno essere distribuiti nell'arco del triennio, con un minimo di 20 crediti da accumulare in ciascun anno. Dei crediti annuali almeno 4 dovranno riguardare i temi della deontologia e dei compensi professionali.Per il periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 è concesso uno sconto. I crediti formativi da acquisire saranno in totale 60, con un minimo di 10 crediti annuali, di cui 4 dedicati alla deontologia e ai compensi professionali. Per l'assolvimento dell'obbligo vale la partecipazione a corsi di formazione, anche a distanza; a master, convegni, giornate di studio, seminari, tavole rotonde, conferenze, workshop, attività di aggiornamento e corsi abilitanti.
martedì 9 luglio 2013
Detrazione del 50% per le ristrutturazioni: la guida aggiornata e novità per il "bonus mobili"
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida per la detrazione dall'Irpef delle spese di ristrutturazione edilizia, aggiornata al decreto 63/2013.Al suo interno sono contenute le ultime novità, quali: La proroga di 6 mesi (fino al 31 dicembre 2013) per la detrazione del 50% delle spese per ristrutturazioni edilizie, con importo massimo di spesa che per quest'anno resta di 96.000 euro per unità immobiliare.
Introduzione della detrazione del 50% per l'acquisto di arredi per immobili che usufruiscono dello sgravio fiscale per le ristrutturazioni. Il tetto di spesa del "bonus mobili" - ricordiamo - è di 10mila euro e la somma da portare in detrazione va suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.
Il decreto non è stato ancora convertito in legge, ma durante l'iter in commissione al Senato, è stato aggiunto un emendamento - accettato - per includere nel "bonus mobili" anche gli elettrodomestici da incasso.
«Ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al comma 1 (detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie ndr) è altresì riconosciuta una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50 per cento delle ulteriori spese documentate e sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto per l'acquisto di mobili, ivi inclusi i grandi elettrodomestici anche a libera installazione di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro, da considerarsi inclusi nel massimale di spesa di 96.000 euro di cui all'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla
legge 7 agosto 2012, n. 134».
martedì 2 luglio 2013
Architetti: la professione in Italia nel 2013
Gli architetti guadagnano meno: colpa della crisi, di un mercato in costante contrazione e dell'inasprirsi della concorrenza. Il lavoro manca e gli architetti raggiungono quota 150mila, così il rapporto tra investimenti nelle costruzioni e numero di architetti, porta l'Italia agli ultimi posti delle classifiche in Europa. Una delle prospettive per il futuro è guardare ai mercati internazionali. Il Cresme e il Centro Studi Architetti PPC ha così fotografato la condizione degli architetti in Italia nel rapporto annuale 2013. L'indagine immortala la condizione lavorativa degli architetti con un approfondimento sulla situazione dei più giovani e con un confronto con l'Europa, analizza l'andamento del mercato ed indica le opportunità che possono aprirsi all'estero. Gli architetti iscritti all'Ordine In Italia sono oltre 150mila, ovvero 5 ogni 2mila abitanti e rappresentano il 27% degli architetti d'Europa. Un numero molto elevato se si considera che la Germania, secondo paese più popolato di architetti, conta poco più di 100mila unità. Il Regno Unito e la Francia, rispettivamente al 5° e 6° posto ne contano solo 30mila (poco più della somma degli iscritti agli Ordini di Roma e di Milano). Dal rapporto si scopre inoltre che 40% degli architetti italiani è donna e che la quota è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni (era il 31% nel 1998). Ma gli uomini continuano a guadagnare molto più rispetto alle colleghe. Un fenomeno secondo l'indagine ACE del 2012 non solo italiano, anche se in Italia la divergenza è più marcata. Il guadagno degli architetti europei si attesta intorno ai 31mila euro per gli uomini e ai 22mila euro per le donne. Dunque se in Europa gli uomini guadagnano il 43% in più delle donne, in Italia la percentuale sale al 63%. La condizione dei giovani italiani è certamente preoccupante. A 10 anni dal conseguimento del titolo quinquennale il reddito mensile medio netto di un giovane architetto è di circa 1.300 euro, contro una media complessiva di 1.600. E la discrepanza diventa ancora più evidente se il termine di paragone sono gli ingegneri, con un reddito medio di 2.000 euro. Il mercato che si contrae e la crescente concorrenza non possono che spingere gli architetti a guardare con interesse agli altri paesi. Le opportunità in Europa ci sono. Il rapporto indica come possibili mete la Germania, l'Inghilterra, il Belgio (particolarmente favorevole per i giovani architetti), la Francia e L'Europa dell'Est. «Ampi spazi - si legge nel rapporto - sono destinati ad aprirsi in Asia, che non è solo Cina e India, ma anche Turchia, Indonesia, Vietnam, Filippine, Malesia, paesi dove il processo di liberalizzazione nel settore dei servizi prosegue ed è destinato ad accelerare rapidamente».
Per approfondire: rapporto cresme 2013
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